Le pietre irpine protagoniste nella Reggia di Caserta.

Le pietre irpine protagoniste nella Reggia di Caserta.

Le pietre irpine protagoniste nella Reggia di Caserta.
In un incontro tra Carlo III e l’ambasciatore piemontese, il conte di Monasterolo, il re notò che quest’ultimo guardava con molta attenzione delle colonnette di marmo e gli chiese:<< Che dice lei di questo bel ritrovato?>> e l’ambasciatore rispose:<< Non ho mai veduto marmi più belli e più fini, ma quelle colonnine mi sembrano più atte a ornare tabernacoli>>.
Il re replicò:<< Questo si potrebbe fare, ma queste colonnine non sono che mostre di tutti i marmi ritrovati nelle montagne di questo Regno e di quello di Sicilia e parte di questi, cioè i più belli […]>>

Non solo re Carlo III restò ammaliato dalla varietà di pietre e marmi selezionati dal grande architetto Vanvitelli e istallati nella Reggia di Caserta; chiunque vi entrasse all’epoca e chiunque lo faccia oggi, resterà affascinato dai numerosi effetti cromatici dettati da tutti i materiali lapidei ivi presenti.

Elemento decorativo di grande bellezza e varietà, il marmo è un materiale costruttivo usato copiosamente in tutte le sue varietà nel palazzo reale.
Tra questi numerose sono le pietre irpine utilizzate per adornare numerosi ambienti: i marmi di Montevergine, l’alabastro di Gesualdo, la breccia di Atripalda e la pietra di Fontanarosa.

La pietra di Montevergine ( oggi difficilmente reperibile), per via delle sue ristrette dimensioni, è stata utilizzata per lo più per pavimentazione e piccoli ornamenti.

La breccia di Atripalda e la pietra di Fontanarosa compongono alcune delle scalinate interne del palazzo.

L’alabastro di Gesualdo, invece, è stato utilizzato per la realizzazione di colonnine e altri elementi di arredo nel Real Teatro di Corte e nella Cappella Palatina.


La Cappella Palatina

Gli altri marmi principalmente utilizzati sono: il travertino giallo di Capua, il travertino chiaro di Bellona, il marmo bigio scuro di Sicilia detto Billemi, il Mondragone giallo e il grigio scuro, la pietra vitulana, la pietra dragoni, il granito dell’Isola d’Elba, la pietra rosso grigia del Gargano, la lumachella di Trapani, il granitello, il marmo verde antico, il granito tebaico rosso, il cipollino, il marmo giallo di Castronovo, il fior di persico e infine, ma non per ultimo, il marmo bianco di Carrara che adorna quasi tutti gli ambienti.


Pubblicato il 21-09-2018 - 9:39


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